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Approccio Chirurgico

Alcune patologie o gradi avanzati di esse non possono prescindere da una terapia chirurgica. Dopo un accurato studio clinico e strumentale con una diagnosi precisa viene individuato il percorso chirurgico più appropriato.

Sempre nel rispetto della funzione e della Sacralità del Corpo il mio orientamento è verso le tecniche mini invasive e rispettose dell’anatomia.

L’area d’intervento principale in cui mi sono specializzato è la chirurgia protesica delle grandi articolazioni.

Le Patologie con indicazione alla sostituzione protesica sono molte e prima tra tutte la degenerazione artrosica; altre condizioni che compromettono le articolazioni sono le malattie reumatiche quali l’artrite reumatoide e l’artrite psoriasica, le artrosi post traumatiche, le necrosi ossee, le artropatie da malattie neurologiche e altre patologie meno comuni.

Quando un’articolazione ha finito di funzionare correttamente con fallimento delle terapie conservative, quando il Paziente fa esperienza di una riduzione dell’autonomia della persona, di una qualità di vita non accettabile e ovviamente di dolore si deve prendere seriamente in considerazione un intervento di sostituzione articolare mediante Artroprotesi.

Per mia esperienza non esistono limiti anagrafici assoluti sia per giovane età che per senilità. Quando c’è una corretta indicazione la decisione “giusta” si basa essenzialmente sulla consapevole percezione della qualità di vita, sulle esigenze funzionali e lavorative, sulle aspettative e sulle motivazioni del singolo individuo. Il mio compito è quello di accompagnare e aiutare il Paziente nel seguire la strada più corretta per se stesso nel rispetto delle proprie condizioni. Ad ogni Paziente espongo i pro e i contro per ogni tipologia di trattamento e queste indicazioni sono strettamente personali e possono variare nel tempo anche per lo stesso individuo.

Anca

Per l’Anca eseguo interventi di chirurgia protesica, sia Protesizzazione primaria sia Revisione di impianti protesici precedenti che si sono usurati nel tempo, mobilizzati o infettati e quindi non funzionano più.

Per raggiungere l’anca da sostituire esistono diverse strade o “vie chirurgiche di accesso” da seguire. Io le pratico tutte scegliendo quella più idonea allo specifico caso clinico da trattare. In particolare prediligo l’approccio mini invasivo per via anteriore che prevede la divaricazione dei tessuti sfruttando gli spazi anatomici esistenti senza tagliare muscoli o tendini. Questa tecnica consente un immediato recupero e ripresa del cammino in tempi molto rapidi. Anche per le altre vie chirurgiche eseguo le varianti mini invasive. Oltre che per indicazione artrosica eseguo interventi anche negli esiti di displasia d’anca e lussazione congenite (DCA e LCA), negli esiti di Epifisiolisi e morbo di Perthes.

Ginocchio

Anche per il Ginocchio eseguo interventi chirurgia protesica, sia Protesizzazione primaria sia Revisione.

L’approccio mini invasivo è riservato alle Protesi Parziali Monocompartimentali (mediali, laterali e femoro rotulea).

Eseguo interventi anche in casi di gravi deformità artrosiche di ginocchio conseguenti a traumi, malattie reumatiche come ad esempio l’Artrite Reumatoide, esiti di Poliomielite e altre situazioni che comportano severe deviazioni e instabilità dell’arto inferiore.

Tipiche deformazioni associate all’artrosi di ginocchio sono il varismo (gambe incurvate all’esterno alla cowboy) più frequente nei pazienti maschi e il valgismo (gambe incurvate all’interno, ginocchia così dette a X) più frequente ma non esclusivo del sesso femminile. In questi casi l’articolazione lavora completamente fuori asse e sbilanciata. Dopo l’intervento di Protesi di Ginocchio gli arti inferiori tornano allineati con un asse meccanico bilanciato e funzionale.

Spalla

Per la Spalla artrosica eseguo interventi di Artroprotesi Anatomica e Artroprotesi Inversa quando la cuffia dei rotatori è gravemente compromessa. Anche se la spalla non è sottoposta a carico costante come avviene agli arti inferiori la sua degenerazione artrosica è frequente. Oltre alla forma primitiva (detta idiopatica cioè senza altre cause) ci sono le forme dovute ad usura per lavori o sport particolarmente pesanti e traumatizzanti, le forme post traumatiche e quelle dovute a malattie reumatiche. Caso particolare è rappresentato dall’artrosi associata a rottura di vecchia data della cuffia dei rotatori. In questo caso la spalla perde la sua centratura e lavora completamente sbilanciata provocando una progressiva artrosi detta eccentrica. In questo caso si utilizza una protesi inversa che garantisce una buona funzionalità anche in assenza della cuffia.

Preoperatorio

Dopo la visita, associata ad approfondimenti diagnostici, con indicazione all’intervento chirurgico il Paziente viene inserito da me personalmente in lista operatoria con indicazione immediata della data presunta di intervento (non viene mai lasciata in sospeso una data da definire).

La valutazione pre chirurgica avviene mediante una giornata di pre Ricovero presso la struttura di riferimento in cui verranno eseguite le radiografie digitalizzate per il planning pre operatorio (simulazione personalizzata dell’intervento con scelta della tipologia più idonea di protesi, misure, e ripristino biomeccanico dell’articolazione); visita anestesiologica, esami ematici, compilazione della cartella clinica, consensi informati ed eventuali consulenze.

Il ricovero avviene generalmente il giorno stesso dell’intervento, fatta eccezione per il primo Paziente in lista operatoria del giorno che entra la sera prima.

Postoperatorio

Per tutti i Pazienti sottoposti a intervento di chirurgia protesica di Anca o Ginocchio viene eseguita (salvo eccezioni o casi particolari) una anestesia spinale a cui si aggiunge infiltrazione di anestetico locale a fine intervento a livello dei plessi nervosi periarticolari (protocollo LIA).
Nelle ore successive all’intervento viene posizionato un dispositivo di refrigerazione e compressione dell’arto operato allo scopo di contenere gonfiore, sanguinamento e dolore (Gameready). La gestione del dolore post operatorio si basa sull’utilizzo combinato di diversi farmaci e principi attivi a diverso meccanismo d’azione (terapia multimodale) per contenere effetti collaterali e indesiderati.

Adotto il protocollo Rapid Recovery con ripresa immediata della stazione eretta e del cammino assistito la mattina successiva all’intervento, non uso generalmente drenaggi ed evito il posizionamento del catetere vescicale. Il Paziente può bere e alimentarsi subito nelle prime ore dopo l’intervento.
La dimissione solitamente è precoce con degenza in reparto di 4-6 giorni nei quali il Paziente impara da subito i passaggi posturali letto-poltrona-tavola-bagno che eseguirà assistito solo in prima giornata, poi in autonomia (sorvegliato se necessario).

Prima della dimissione il Paziente viene addestrato al corretto utilizzo delle stampelle, a fare le scale, a gestire i passaggi posturali soprattutto in bagno, a vestirsi e come affrontare correttamente le sedute di fisioterapia. Ad ogni Paziente vengono poi fornite istruzioni personalizzate in base alla tipologia di intervento eseguito e alle condizioni individuali. La data di medicazioni e visite di controllo successive vengono già stabilite e indicate in lettera di dimissione.